venerdì 10 maggio 2013

PARLA IL MEDICO SPORTIVO



Gomitate in faccia, pugni e comportamenti al limite della sportività e del rispetto delle regole avvengono sempre più di frequente ad ogni gara di qualsiasi categoria. Di questi gesti antisportivi sono piene le cronache delle partite di calcio, provocando nausea in chi sta dinanzi al piccolo schermo e dunque può coglierne i minimi particolari. Basti ricordare i casi più noti come quello di Tassotti nei confronti di Luis Enrique, ai mondiali Usa del 1994; l’ormai famosa testata di Zidane a Materazzi ai mondiali del 2006; le supergomitate sul volto  fra Toni (in rosanero) e lo stesso Meterazzi; ancora  la gomitata di Osvaldo a Mathieu, tra Roma e Atalanta e per finire, perché la lista è davvero lunga, agli ultimi fatti successi nel campionato di Prima categoria, tra Rangers e Acquedolcese, quando un atleta, peraltro già sostituito e, quindi fuori dal gioco, rientrato in campo, ha colpito con una testata un avversario.
E gli arbitri sonnecchiano, ridestandosi soltanto quando la gomitata o la testata dovessero incassarla.
È intervenuto sullo spinoso argomento il medico fiduciario della Federcalcio siciliana, Gesuele Romano. “Di gomitate, soprattutto in area di rigore – ha detto –, o durante un’azione di gioco, oppure su calci d’angolo o su tiri piazzati, se ne vedono tante e, il più delle volte, sono fatte dai difensori, più per distrarre che per colpire e fare male gli avversari. Anche se spesso si assiste a reazioni spropositate da parte di certi attaccanti, come è stato il caso di Cavani nei confronti di Chiellini”. Colpi duri che spesso possono provocare anche danni seri. “In generale – ha proseguito – i traumi ripetuti possono essere causa di lesioni: pestoni sui piedi che provocano le unghie incarnite; gomitate date all’altezza della bocca dello stomaco, al plesso solare, che possono provocare svenimento, shock e arresto cardiaco. Anche i colpi agli occhi possono avere delle ripercussioni negative, come il distacco della retina, ma solo in alcuni casi: succede quando il giocatore è miope”.
Una novità assoluta è in vista dalla prossima stagione. “Si è instaurata una collaborazione tra il Comitato regionale Sicilia e l’Associazione medici sportivi di Palermo – ha concluso – che svolgerà una ricerca legata ai traumi nel calcio, prendendo in esame gare che si disputano nella nostra isola: faremo statistiche legate al tipo di trauma, ma non solo, valuteremo i fattori principali che le hanno provocate”.
Jack Ballarò

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