Parte da Favignana la raccolta
fondi per ricostruire il centro di recupero di tartarughe marine di Linosa
distrutto lo scorso anno a metà maggio da un incendio doloso. E’ quello che è stato
lanciato nel corso del convegno “L'Area Marina Protetta Isole Egadi, culla di
biodiversità”, che ha aperto il programma del Circuito del mare, il festival
itinerante di arte, cultura e sport promosso dall’Almond tree.
Al convegno, dove si sono
confrontati alcuni tra i più importanti ricercatori ed esperti italiani del
settore, ha partecipato anche Stefano Nannarelli, fondatore e responsabile del
centro di Linosa gestito dal Cts. “Il nostro centro – racconta Nannarelli – è stato
aperto nel ’95 e da allora ha salvato più di 1000 tartarughe, oltre ad averne
monitorato e protetto i nidi. Del resto, quello di Linosa è un passaggio
obbligato per le tartarughe, come le Caretta Caretta, che migrano attraverso il
Mediterraneo. In questi anni, inoltre, abbiamo contribuito con il nostro
impegno a diffondere una coscienza del rispetto del mare”. Numeri e attività che
fanno comprendere l’importanza di questo presidio di biodiversità nel cuore del
Mediterraneo. “I danni causati dall’incendio – continua – sono ingentissimi . Circa
50 mila euro tra attrezzature e altre spese. Da soli non possiamo farcela,
tanto più che siamo a ridosso dell’estate, ossia del periodo in cui le
tartarughe rimangono più spesso vittime di catture accidentali e di collisione
con imbarcazioni da diporto”.
“Abbiamo deciso di fare una sorta
di gemellaggio tra la foca monaca, che da poco è tornata nelle acque del
Mediterraneo, proprio qui nell’Area marina protetta delle Egadi, e la tartaruga
di Linosa – dice Lycia Trapani, direttrice artistica del Circuito – In qualche
modo, la foca monaca adotta la tartaruga. Favignana e Linosa si uniscono nel
nome della biodiversità”.
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