venerdì 7 giugno 2013

LA FOCA MONACA DELLE EGADI ADOTTA LA TARTARUGA DI LINOSA



Parte da Favignana la raccolta fondi per ricostruire il centro di recupero di tartarughe marine di Linosa distrutto lo scorso anno a metà maggio da un incendio doloso. E’ quello che è stato lanciato nel corso del convegno “L'Area Marina Protetta Isole Egadi, culla di biodiversità”, che ha aperto il programma del Circuito del mare, il festival itinerante di arte, cultura e sport promosso dall’Almond tree.
Al convegno, dove si sono confrontati alcuni tra i più importanti ricercatori ed esperti italiani del settore, ha partecipato anche Stefano Nannarelli, fondatore e responsabile del centro di Linosa gestito dal Cts. “Il nostro centro – racconta Nannarelli – è stato aperto nel ’95 e da allora ha salvato più di 1000 tartarughe, oltre ad averne monitorato e protetto i nidi. Del resto, quello di Linosa è un passaggio obbligato per le tartarughe, come le Caretta Caretta, che migrano attraverso il Mediterraneo. In questi anni, inoltre, abbiamo contribuito con il nostro impegno a diffondere una coscienza del rispetto del mare”. Numeri e attività che fanno comprendere l’importanza di questo presidio di biodiversità nel cuore del Mediterraneo. “I danni causati dall’incendio – continua – sono ingentissimi . Circa 50 mila euro tra attrezzature e altre spese. Da soli non possiamo farcela, tanto più che siamo a ridosso dell’estate, ossia del periodo in cui le tartarughe rimangono più spesso vittime di catture accidentali e di collisione con imbarcazioni da diporto”.  
“Abbiamo deciso di fare una sorta di gemellaggio tra la foca monaca, che da poco è tornata nelle acque del Mediterraneo, proprio qui nell’Area marina protetta delle Egadi, e la tartaruga di Linosa – dice Lycia Trapani, direttrice artistica del Circuito – In qualche modo, la foca monaca adotta la tartaruga. Favignana e Linosa si uniscono nel nome della biodiversità”.

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